martedì 22 aprile 2014

VOCI E MEMORIA 2014 - La furba e lo sciocco- Domenico Sarro

Associazione polifonica barese "Biagio Grimaldi"
presenta

Domenico Sarro (Trani 1679 - Napoli 1744)
LA FURBA E LO SCIOCCO

intermezzo buffo in due atti (1731)




Conte Barlacco - Giuseppe Naviglio
Madama Sofia - Vittoria Didonna
Ensemble della Cappella S. Teresa dei Maschi (con strumenti antichi)
Direttore al cembalo Sabino Manzo
Regia Paolo Panaro

Sabato 24 maggio 2014
Bari, Chiesa di S. Teresa dei Maschi
ore 20,30
biglietti 10 euro intero - 8 euro ridotto (soci, under 25)

a  breve info per biglietteria e prenotazioni


La furba e lo sciocco di Domenico Sarro, risale al carnevale 1731, quando va in scena l’opera seria Artemisia su testo originale di Apostolo Zeno. Domenico Sarro è il vero dominatore della scena musicale a Napoli, insieme a Leonardo Leo, essendo scomparsi i loro più autorevoli competitori: Alessandro Scarlatti nel 1725 e poi Leonardo Vinci nel 1730. Sarro cominciò a servire la Real Cappella, l’istituzione musicale più prestigiosa di Napoli, come vice-maestro nel 1703, solo nel 1737 ne divenne maestro titolare. Tuttavia in quel lungo periodo Sarro accumulò decine di cariche presso istituzioni diverse, divenendo di fatto il più potente se non il più stimato dei musicisti napoletani. Il suo esordio teatrale era avvenuto nel 1706 (compose nuove arie per una rappresentazione della Griselda di Albinoni) e negli anni successivi giunse a produrre non meno di quaranta titoli operistici. Sarro fu il primo compositore a musicare la Didone abbandonata, primo libretto di melodramma di Metastasio, nel 1724; inoltre fu sua l’opera che inaugurò il teatro di San Carlo nel 1737. Nonostante la sua importanza storica Sarro è oggi un compositore poco studiato e poco eseguito, se si pensa che solo pochi anni fa è stata rieseguita per la prima volta al Festival della Valle d’Itria Achille in Sciro, l’opera che inaugurò il San Carlo. Già ai suoi tempi era accusato di non essere particolarmente incisivo, tanto che il celebre viaggiatore francese Charles Des Brosses – nel 1738 – lo trovava “datato”.
Il contributo più interessante di Sarro alla musica europea del suo tempo è probabilmente nel genere della cantata e della serenata, ma anche i suoi intermezzi contengono elementi di spicco. Tornando alle origini dell’intermezzo comico napoletano, troviamo ancora Sarro in prima linea.
Il libretto de La furba e lo sciocco edito per la rappresentazione napoletana del 1731 è molto raro e  anche l’operina è stata rappresentata di rado. La vicenda narrata è molto semplice, ma condotta con un raro gusto dei particolari esotici, quali le deformazioni linguistiche del francese e del tedesco, gli abiti del travestimento, il ballo e così via. I protagonisti sono, come sempre negli intermezzi napoletani, una signora costretta dalla povertà a cercare un marito nobile e ricco e un conte abbastanza stupido e tronfio da cascare nella rete. I nomi esprimono bene le loro rispettive qualità: la furba è Madama Sofia (dunque “sapiente”) e lo sciocco è il Conte Barlacco (“tutto al mondo è burla”, direbbe come Falstaff costui, condannato a subire). La situazione sarebbe già facilmente sciolta nel primo intermedio, ma l’autore ha voluto inserire dei diversivi inaspettati per giungere all’inevitabile lieto fine. La medesima situazione si ritroverà una ventina di anni più tardi nel Don Trastullo di Niccolò Jommelli o nella Serva padrona di Pergolesi.

mercoledì 9 aprile 2014

CHORAL EVENSONG

Grande evento domani giovedì 10 aprile alle ore 20,00 presso la Chiesa del Carmine di Bari, il Coro St. Mary di Maldon e l'Ensemble Florilegium Vocis, daranno vita al Choral Evensong, il vespro cantato anglicano che per l'occasione sarà trasformato in una sorta di preghiera serale dedicata alla Chiesa Cristiana, in una veglia cantata di preghiera per la Chiesa Unita. Ci saranno esponenti e gruppi di varie chiese cristiane, oltre che associazioni e amici attenti al tema da sempre.
L'Evensong sarà concelebrato da Mons. Antonio Parisi in rappresentanza della Diocesi cattolica di Bari.







CHORAL EVENSONG 
Chiesa del Carmine, BARI Giovedì 10 Aprile 2014, 
ore 20.00 Coro di St Mary, Maldon (UK) 
Organista: William FOSTER 
Direttore: Colin BALDY



Preludio (In piedi per l’entrata del coro e del clero)
Introito: Caligaverunt oculi mei T.L.de Victoria (Florilegium Vocis ­ Dir: Sabino Manzo) 
Confessione dei peccati e assoluzione
Preghiere e Gloria Patri
Invitatorio e salterio
Salmi del giorno
56 (55) e 62 (61)
I lettura V.T. Dal libro del profeta Geremia (22, 20­23)
Cantico di Maria Magnificat in Sol maggiore ­ C.V. Standford
II lettura N.T. Dal vangelo secondo Giovanni (12, 1­11)
Cantico di Simeone Nunc Dimittis in Sol Maggiore ­ C.V.Standford
Credo degli Apostoli
Le preci
Padre Nostro
Suffragi
Collette del giorno
Anthem
The Call of Wisdom ­ W.Todd
Sicut Cervus ­ G.P. da Palestrina (Florilegium Vocis ­ Dir. Sabino Manzo)
Versetti conclusivi
Inno finale
All people that on earth do dwell (testo sul retro di questo foglio) 
Benedizione
Postludio


Il Choral Evensong, o vespro cantato anglicano, nato in Inghilterra dalla fusione del vespro e della compieta cattolici durante gli anni della Riforma protestante sotto il regno di Enrico VIII e di suo figlio Edoardo VI, è forse oggi una delle tradizioni più sentite e amate nel mondo Anglicano. Da cinque secoli questo rito si perpetua ogni sera nelle cattedrali, cappelle di colleges e chiese anglicane dove vi sia un coro. Sul finire del giorno, qualsiasi sia la ragione per partecipare all’evensong, sono in molti a cercare una chiesa fermandosi ad ascoltare la Parola sacra cantata, declamata e commentata, meditare, ringraziare il Signore per la giornata che volge al termine, vivendo un momento di intensa bellezza e serena contemplazione del mistero divino, nella quiete della sera, guidati dal canto armonioso di un coro che mette in comunicazione con l’Ineffabile e trasporta inevitabilmente verso l’Essenziale, cioè verso Dio.