mercoledì 4 aprile 2012
The music power
Michel Petrucciani nasce a Orange (in Francia) il giorno 28 dicembre 1962; di origini italiane, il nonno era di Napoli, mentre il padre Antoine Petrucciani, meglio conosciuto come Tony, era un rinomato chitarrista jazz, dal quale il piccolo Michel assorbe subito la passione per la musica.
Fin da bambino impara a suonare la batteria ed il pianoforte; si dedica dapprima allo studio della musica classica e solo successivamente al genere prediletto del padre, il jazz, dalla cui collezione di dischi può attingere in modo ampio per prendere ispirazione.
Dalla nascita è colpito da una malattia genetica chiamata osteogenesi imperfetta, nota anche come "Sindrome delle ossa di cristallo", per la quale le ossa non crescono, costringendolo a un'altezza inferiore al metro. Considerata la splendida carriera, i riconoscimenti ricevuti, ma soprattutto il carattere forte, combattivo e allo stesso sensibile di Michel, si può capire quanto straordinaria è stata in vita la sua voglia di riuscire, superando le difficoltà che la malattia comportava.
La prima esibizione in pubblico di Michel Petrucciani arriva quando ha solo tredici anni: la sua carriera di musicista professionista prende il via solo due anni dopo, quando coglie l'occasione di suonare con il batterista e vibrafonista Kenny Clarke, con cui Michel registra il suo primo album a Parigi.
Dopo un tour francese in cui accompagna il sassofonista Lee Konitz, nel 1981 Petrucciani si trasferisce a Big Sur, in California, dove viene notato dal sassofonista Charles Lloyd, che lo invita a diventare membro del suo quartetto per tre anni. Questa collaborazione vale al jazzista francese il prestigioso "Prix d'Excellence".
Michel è un musicista e un uomo sensibile e le sue straordinarie doti musicali così come quelle umane gli permettono di lavorare anche con musicisti del calibro di Dizzy Gillespie, Jim Hall, Wayne Shorter, Palle Daniellson, Eliot Zigmund, Eddie Gomez e Steve Gadd.
Petrucciani considera il suo disagio fisico un vantaggio, tale da permettergli di dedicarsi completamente alla musica. Per suonare deve necessariamente utilizzare un particolare dispositivo, realizzato dal padre quando Michel era giovane, che consiste in un parallelogramma articolato, che gli permette di raggiungere i pedali del pianoforte.
Tra i numerosi riconoscimenti che Michel ha ricevuto durante la sua purtroppo breve carriera, si possono ricordare l'ambitissimo "Django Reinhardt Award", la nomina di "miglior musicista jazz europeo", quest'ultimo da parte del Ministero della Cultura Italiano, e la Legion d'Onore nel 1994.
Nel 1997 a Bologna ha modo di esibirsi alla presenza di papa Giovanni Paolo II, in occasione del Congresso Eucaristico.
Nella vita privata, in cui non sono mancati vizi ed eccessi, ha avuto tre relazioni importanti. Ha avuto due figli, uno dei quali ha ereditato la sua malattia. La sua prima moglie è stata la pianista italiana Gilda Buttà, dalla quale ha poi divorziato.
In seguito a una banale influenza, contratta per la testardaggine di voler andare a festeggiare un capodanno camminando al freddo nella neve, Michel Petrucciani muore il 6 gennaio 1999 a New York, in seguito a gravi complicazioni polmonari. Aveva solo 36 anni. La sua salma giace presso il cimitero parigino di Père Lachaise, accanto alla tomba di un altro grandissimo compositore: quella di Fryderyk Chopin.
"Se non posso essere normale voglio essere un'eccezione, un artista eccezionale" (M. Petrucciani)
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